359 Gin
Una Storia Tutta Italiana
Paolo e Pier
359 Gin nasce dall’amicizia di Paolo e Pier due che da sempre hanno avuto in comune la passione per il buon bere.
La storia di questa azienda nasce a Crevenna, una frazione del comune di Erba in Lombardia a 359 metri sul livello del mare. Paolo era un barman, con la predilezione per il gin. Pier il classico ragazzo che ama uscire con gli amici e bere; Pier suo barista di fiducia, lo convince a provare il gin; da qui scatta la passione per questo distillato e un po’ per gioco e un po’ per sperimentare, i due hanno deciso di creare i loro distillati.
I due amici ci tengono sia alla tradizione che all’innovazione e 359 Gin è l’incontro tra le botaniche locali e la distillazione mediante alambicco discontinuo
Il Logo
Entrambi, con i loro distillati ci tengono a trasmettere la storia del loro territorio e anche il logo è stato studiato con questo intento. 359 rappresenta l’altitudine di Crevenna, le botaniche presenti nei loro prodotti crescono qui. Le montagne stilizzate invece simboleggiano le pre-Alpi che circondano la città, una vera e propria cornice a questi paesaggi meravigliosi. Ed in il profilo del lago di Como conosciuto anche come Lario.
Caino ed Elena
Anche le bottiglie di 359 Spirits sono particolari, infatti narrano la leggenda di Caino e Elena e la loro storia d’amore che vi riportiamo qui di seguito integralmente come raccontata dall’azienda.
Correva l’anno 1598 quando i borghi di Erba venivano saccheggiati da uno dei più famosi banditi della zona. Nato a Pusiano, il brigante Caino, si nascondeva a Crevenna, rifugiandosi nell’impervia valle Bova, nutrendosi dei frutti della natura e di animali selvatici. Ma Caino era un uomo troppo godereccio per vivere da asceta. Sapeva che fra i campi da pascolo i contadini piantavano molti alberi di ginepro perché i loro tronchi permettevano alle pecore di grattarsi e trovare riparo.Fu così che il furbo brigante riconobbe in quelle bacche di ginepro la sua salvezza.
Molti furono gli intrugli prima di arrivare ad una soluzione ben riuscita. Il ginepro della valle unito al coriandolo e all’angelica formavano una sintesi perfetta. Dopo tanti mal di testa e volta stomaci ci riuscì. Creò una bevanda aromatica, limpida e cristallina, che lo portò a una scoperta di gusto e sensazioni, una pozione da condividere.
Caino era innamorato di una donna bellissima. Un giorno di primavera l’aveva incontrata al lavatoio di Crevenna e non era più uscita dalla sua testa. L’aveva segretamente seguita, spiata, ma senza mai presentarsi, scoraggiato dal suo aspetto e dalla sua fama. Doveva stregarla.
Si ricordò che spesso l’aveva vista al lavatoio con ceste di piccoli frutti. Per cui Caino scese ai campi di more e mirtilli e se ne riempì le tasche. Rubacchiò qualche fragolina di bosco e creò la nuova mescolanza.
Andò da Elena a dichiararsi, la quale ammise senza paura che il suo cuore apparteneva al parroco. Così l’amante venne colpito a morte dal corteggiatore, proprio dove amava Elena, tra la salvia e i limoni in fiore.