La scorsa settimana, noi di Enolike siamo andati nel Collio goriziano alla scoperta della cantina Ronco Blanchis. Grazie all’intervista che ci ha gentilmente concesso Marco Zorzenon, lavoratore all’interno dell’azienda dal 1998, abbiamo potuto conoscere al meglio tutte le curiosità riguardanti quest’azienda.
Posizione e storia
Situata ad un passo da Gorizia, in una collina esposta a sud ed a est si trova la cantina Ronco Blanchis. Ai piedi dei declivi del Collio, tra le vigne che furono di nobili casate austriache e spagnole.
Dal 2002 l’attività è di proprietà della famiglia Palla, che si occupa allo stesso tempo anche della cantina Loredan Gasparini a Volpago del Montello (TV).
Con il cambio di gestione sono state eliminate tutte le varietà di vino che non rappresentavano il territorio, puntando a valorizzare solo quelle che lo rappresentano. Attualmente la cantina produce: Pinot Grigio, Chardonnay e Sauvignon che arrivano dalla Francia ma che vengono regolarmente prodotte in Friuli, e gli autoctoni Ribolla Gialla, Malvasia e Friulano.
I vini
I vini vengono coltivati in sei mono – vitigni (ossia i sei tipi di uve coltivate). Oltre a due uvaggi: uno di pronta beva che fa solo acciaio ed è pronto la primavera successiva alla vendemmia. Ed un secondo che si ottiene solo 24 mesi dopo la vendemmia e passa sei mesi “in legno” (barrique).
Il Friulano è uno dei fiori all’occhiello di questa azienda. Il suo valore è dovuto al fatto che cresce in una vallata con terreni abbastanza umidi dove al mattino si formano delle nebbie (da cui deriva il nome dell’azienda) che danno un’umidità che agevola l’arrivo delle muffe nobili (Botrite). Queste cosiddette muffe nobili fanno si che il grappolo si asciughi e permettono di migliorare la qualità dello stesso facendo salire il grado zuccherino ed i composti aromatici. Tutti pregi che si sentono moto bene nel momento della degustazione. Ovviamente solo una piccola parte dell’uva viene esposta alle muffe nobili, poi vendemmiata a parte e usata come concia. Le annate non sono tutte uguali e di conseguenza anche il vino è mai uguale ed ogni anno è bello scoprire le differenze.
Vendemmia e vigneti
La vendemmia inizia intorno al 20 di agosto e si protrae per circa un mese. La raccolta viene fatta a mano ed in seguito l’uva intera viene pressata ed il mosto ottenuto viene raffreddato e portato nelle vasche dove inizia la fermentazione alcolica controllata. Durante la vendemmia l’uva si pressa ogni 2 ore per evitare che resti sul carro troppo tempo e si riscaldi. Solo una piccolissima parte viene macerata ma è una tecnica ancora in via di sperimentazione.
Il vino è in continua evoluzione grazie ai lieviti vivi; la prima settimana dopo la vendemmia viene assaggiato ogni giorno; poi 3 volte a settimana fino a Natale. Quando necessario viene travasato per garantirne la tipicità. Dopo il periodo natalizio i lieviti vanno a morire e quindi il vino si stabilizza e migliora. L’imbottigliamento avviene a Maggio. Una volta imbottigliato il vino ha una durata di vari anni che varia a seconda dei vino stesso e ovviamente del modo in cui viene conservato (ideale in cantina e non in appartamento). Marco ci ha raccontato di una degustazione verticale di Friulano fatta qualche mese fa dove una bottiglia del 2009 era ancora di altissima qualità.
Le particelle
L’azienda ha recentemente deciso di “dividere” la produzione del vino. Sono infatti appena nate 2 particelle (numero 3 e 5): terreni dedicati alla produzione di vitigni specifici. La 3 è dedicata al Chardonnay ed occupa la parte più alta dell’azienda ossia la più adatta per questa tipologia di uvaggio. Il vitigno è stato piantato nel 2004. Durante la vendemmia viene fatta una selezione di uve che vanno in barrique per almeno 8 mesi. Si tratta di un prodotto di nicchia, ne vengono infatti prodotte solo 1500 bottiglie.
Nella particella 5 viene prodotto il Pinot Grigio, anche questa si trova nella parte più alta della collina. Quest’ anno verrà messa in commercio la sua prima produzione. Questo è anche il primo vino con uve che hanno subito una breve macerazione (qualche ora), che permette di dare un colore ramato al vino. Anche questa tipologia di vino è definibile di nicchia.
Le due particelle sono posizionate nelle zone più soleggiate, più alte e con più marna (una roccia tipicamente presente nel terreno del Collio). Sul filari delle viti è stato seminato il sovescio: un miscuglio di erbe che serve a dare sostanza organica al terreno, non vengono utilizzati prodotti chimici.
I 2 vini da noi degustati
2017 Sauvignon: buona maturazione delle uve 14 gradi alcolici che non si sentono, molto profumato. Varietale, non ci sono profumi esaltanti. L’uva Sauvignon, se si vendemmia presto ha certi composti che sparano i profumi ma non ha struttura. Vendemmiando l’uva matura i profumi sono meno accesi ma il vino è molto più strutturato e dura nel tempo.
2017 Pinot Grigio ha un colore ramato (dato dalla macerazione delle uve – esperimento spiegato sopra) rispetto al verdognolo degli altri vini. Si sente la pulizia e la definizione del pinot grigio 13,5 gradi. Facile da bere con una sua struttura che gli permette di migliorare con il tempo.
La nostra visita a Ronco Blanchis è stata estremamente piacevole. Ringraziamo ancora il gentile Marco Zorzenon per averci permesso di scoprire in maniera così approfondita le bellezze e le particolarità dell’azienda in cui lavora da molti anni. Se vi siete incuriositi e volete degustare anche voi i loro prodotti questa è l’occasione giusta per farlo!
Buona giornata
Ilde