Questa settimana noi di enolike abbiamo visitato la prestigiosa azienda vinicola Loredan Gasparini. Venite con noi a scoprire le sue caratteristiche e la sua interessantissima storia.
La bellissima location
Situata in Venegazzù, nel cuore dell’Alta Marca Trevigiana. Il nome “Venegazzù” deriva da vigna zù. In un testo risalente al 1300 conservato a Treviso viene nominato e definito miglior territorio per la produzione di vini rossi. In seguito, grazie all’avvento della repubblica Serenissima i commercianti sono riusciti a far crescere il suo nome in tutto il mediterraneo. Questo fatto ha permesso di rinforzare ancora di più l’importanza di questo territorio.
La storia
Fondata negli anni 40 dal conte Piero Loredan, diretto discendente del doge di Venezia Leonaro Loredan. Qui, nell’ Alta Marca Trevigianache ha costruito una villa palladiana. Il conte è diventato l’artefice di una grande rivoluzione per questa azienda. Grazie ai suoi studi conseguiti a Bordeaux ha potuto conoscere e sviluppare tecniche ancora sconosciute in Italia. Impianti più fitti, uso delle botti, imbottigliamento del vino per farlo durare negli anni. Ha dunque importato il primo taglio bordolese grazie ad una attività “di marketing” dell’epoca.
Dal 1973 l’azienda è di proprietà della famiglia Palla (proprietari anche di Ronco Blanchis nel Collio Friulano). La famiglia ha mantenuto la coltivazione dei vitigni di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Melbec per produrre vini di eccellenza, fiori all’occhiello dell’azienda.
Il capo di stato
“Il capo di stato”, simbolo dell’azienda, è così chiamato perché negli anni 60 veniva consumato da vari capi di stato. Si tratta di un blend di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Melbec di vecchi cloni. È un vino sempre originale al punto che è stato inserito in una pubblicazione francese dal titolo “100 vins de légende” .
La sua etichetta artistica è stata un’idea del conte. Questi ha infatti commissionato all’amico Zancanaro di creare un‘etichetta ispirata al vino. Secondo l’artista una sola etichetta non bastava a descrivere il vino in questione: c’è potenza e carattere mascolini, ma c’è anche tanta eleganza con tratti più femminili. È per questo motivo che ha creato due figure, un bacco con delle rose e una dea del vino con la bottiglia.
Le discusse etichette
Una volta create le etichette sono state usate per omaggiare vari amici. Tra loro spicca il presidente francese Charles de Gaull che aveva già dimostrato il suo apprezzamento verso il vino in precedenza. Il conte aveva inviato la bottiglia con il bacco e le rose alla first lady e quella con la dea del vino al presidente, con un biglietto: “roses pour la dame”. Il presidente ha risposto con una frecciatina politica scrivendo “et pour le monsieru les bombes” un doppio senso tra la bomba intesa come la ragazza procace sull’etichetta e la bomba atomica, visto che lui era stato il primo a fare esperimenti nucleari.
Negli anni 70 l’etichetta con la dea del vino è stata censurata dal mercato americano perché troppo sexy per l’epoca e quindi la produzione è continuata con l’etichetta del bacco. Quella con la dea viene oggi usata solo in eventi speciali. Etichette che hanno fatto la storia ma anche l’altissima qualità! Questo è infatti stato tra i primi vini italiani ad arrivare sul mercato Francese anche grazie ai Francesi, ed è infatti entrato subito nelle carte vino dei migliori ristoranti riuscendo a acquistare velocemente notorietà.
I prosecchi
Il prosecco superiore DOCG detto anche il “prosecco segreto” nasce in una piccola area collinare molto bella e naturale. Hanno tutti la particolarità di essere fatti con i lieviti indigeni ovvero lieviti spontanei che sono stati ricercati e registrati come lieviti naturali.
Il vino di questa azienda è unico come la sua storia! Non perdere l’occasione di degustarlo nel corso delle feste con amici e parenti.
Buona giornata!
Ilde