Stai programmando un viaggio in una zona famosa per i suoi vini o vuoi solo saperne un po’ di più in merito a quello che bevi? Ti sei mai chiesto perché si deve far ruotare il bicchiere? O che significato hanno le “venature” che il vino produce sul vetro del bicchiere? Ecco qui delle piccole dritte su come degustare il vino.
Riempi
Riempi per un quarto della capienza un calice e afferralo per il gambo. Se lo tieni per la coppa, il calore della mano scalderà il vino e ne altererà il sapore. Il motivo per cui il bicchiere ha il gambo è proprio questo.
A questo punto portalo all’altezza degli occhi e inclinalo contro un fondo così che a sua tonalità possa risaltare meglio.
I vini più invecchiati tendono a un colore più scuro.
Ruota
A questo punto ruota lentamente il bicchiere in modo da “avvinarne le pareti”: gli archetti che si formeranno sul vetro ti svelano la velocità con cui scende dai bordi (viscosità) e il grado alcolico: più gli archetti sono lenti e stretti, più il vino è strutturato e alcolico.
Annusa
Annusalo a bicchiere fermo. Fai roteare il bicchiere con un movimento lento e ampio, così che gli aromi fuoriescano dalla soluzione. Inoltre ossigeni il liquido che aiuta l’aroma ad aprirsi. Avvicina nuovamente il naso a intervalli.
Ecco i profumi più comuni:
Aromi fruttati: frutti di bosco, ciliegia e frutta più corposa per i vini rossi, per i bianchi sono più intense le note agrumate.
Aromi floreali e di erba per i bianchi e i rossi più leggeri, ad esempio quelli della regione del Rodano.
Profumi terrosi, come di terra, minerali o roccia, che si possono percepire nei bianchi più profumati.
Odore di spezie e altri aromi particolari come vaniglia, pepe, caffè o pane tostato; questi si sprigionano dalle botti che si usano per l’invecchiamento, che di solito sono in legno di quercia.
I vini più invecchiati hanno spesso degli aromi sottili e sfumati, difficili da catalogare, quindi non preoccuparti se non riesci a definirli.
Assaggia
È arrivato il momento di assaggiare il vino. Prendi un sorso e trattienilo un po’ in bocca per consentire alle papille e al palato di percepirne sapore. Presta attenzione alla consistenza e a tutte le altre sensazioni “tattili” che riesci a percepire.
Ora bevine un altro sorso, cerca però questa volta di introdurre anche una piccola quantità d’aria per permettere alle percezioni gustative di amplificarsi. Un buon vino lascia un’impressione di armonia ed equilibrio tra i suoi componenti zuccherini, acidi, amari e salati. Dopo aver deglutito, concentrati su quanto a lungo persiste il sapore, fino ad un tempo massimo di 15 secondi, e sul suo retrogusto. Se gli assaggi sono numerosi, il vino si può anche sputare.
Se questo argomento vi interessa particolarmente vi consiglio di scaricare la guida che si ottiene iscrivendosi alla news letter. Si tratta di una guida con le 10 cosa da sapere per una buona degustazione!
Buona giornata! Ilde