Rodaro – la cantina
Vignaioli dal 1846
La cantina
Il primo documento ufficiale legato alla storia della cantina Rodaro risale al 23 marzo 1846, e già a quei tempi, i Rodaro erano dei piccoli proprietari terrieri in Friuli sotto l’Impero Austro-Ungarico. Parte di quei terreni erano vitati ma la vera nascita della cantina Rodaro si deve alla dedizione quotidiana nella cura della vigna e della cantina da parte di zio Edo, e alla capacità imprenditoriale del fratello Luigi. Quando in cantina è arrivato il figlio Paolo che ancora oggi ha le redini dell’azienda, la cantina si espande. Oggi Rodaro è una cantina tra le più dinamiche del territorio Friulano.
L’antica casa contadina di famiglia è stata ampliata e ammodernata per ospitare una cantina all’avanguardia alimentata esclusivamente con energia solare.
Paolo Rodaro
Paolo è un vignaiolo rivoluzionario. Un Uomo libero ed indipendente che mette la qualità del prodotto davanti alle logiche di mercato e dalle tendenze del momento. La curiosità lo porta alla costantemente ricerca di nuove vinificazioni; al suo fianco c’è la moglie Lara punto di riferimento e persona fondamentale nella vita di Paolo.
Sostenibilità
Tutte le vigne e i vini Rodaro sono certificati SQNPI (Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata) da diversi anni; un marchio di sostenibilità ambientale per la riduzione dei fitofarmaci in vigneto. Inoltre in marzo 2024 per festeggiare i 178 anni dell’azienda, la cantina ha creato il bosco dei 100 abbracci dove cento alberi di carpino bianco si abbracciano.
Territorio
La cantina si trova sulle colline del Friuli a Nord-Est dell’Italia, al confine con la Slovenia e possiede 68 ettari di vigneti che coprono le DOC più importanti della regione. Una parte si trova presso il Bosco Romagno e Rocca Bernarda tra 130 e 180 metri s.l.m. e godono di un’esposizione ottimale su un terreno vocato alla viticoltura; poi ci sono quelli sul Collio e sui Colli Orientali che posano su un terreno raro e prezioso costituito da ponca (strati di marna che è argilla calcarea) ricchi di sostanze nutritive che si alternano a quelli drenanti di arenaria (sabbia calcificata).
Le colline sono baciate dal vento; l’aria secca e fresca dai Balcani e la brezza che giunge dal Mare Adriatico carezzano le uve durante la stagione delle vendemmie. L’escursione termica in collina potenzia gli aromi che si ritrovano nei vini.